Anna Cristofaro
Il 17 marzo le Acli della Campania inizieranne un Ciclo di Seminari sul tema Immigrazione.
Per quattro lunedì, insieme ad altre realtà del territorio, che a vario titolo operano con e per gli immigrati, ci troveremo impegnati in un percorso sperimentale a più voci. A fare da trait d’union tra i diversi attori e a mantenere le file del discorso comune sarà la cattedra di Sociologia delle Migrazioni del Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università Federico II di Napoli.
Il 17 marzo le Acli della Campania inizieranne un Ciclo di Seminari sul tema Immigrazione.
Per quattro lunedì, insieme ad altre realtà del territorio, che a vario titolo operano con e per gli immigrati, ci troveremo impegnati in un percorso sperimentale a più voci. A fare da trait d’union tra i diversi attori e a mantenere le file del discorso comune sarà la cattedra di Sociologia delle Migrazioni del Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università Federico II di Napoli.
Il senso della partecipazione delle Acli campane a questa iniziativa va ricercato innanzitutto in termini di riflessività, in quanto uscire fuori
dal nostro reticolo associativo ci fornisce l’opportunità di riflettere sul
nostro ruolo, sulle azioni, i servizi, i percorsi da noi attivati sul territorio per e con i migranti; in
termini di costruzione di una rete territoriale;
in termini di articolazione di un discorso comune e di elaborazione di un sapere
condiviso; in termini di scelte da effettuare che si traducano in azioni
effettive, capaci di incidere a livello di politiche locali.
È importante il confronto con le
altre realtà che operano sul territorio, in quanto è a livello locale che i diversi
attori delle società civili, compresi i movimenti e le associazioni, possono
esercitare un’influenza nei processi di governance ed incidere sulle scelte delle
istituzioni e sulle loro effettive azioni.
Un territorio, con le
sue istituzioni, le sue scelte politiche, il suo tessuto associativo, le sue
azioni, può esercitare un ruolo attivo nel configurare diverse forme
di inclusione dei migranti nella comunità locale e nel promuovere rapporti positivi
di convivenza civile. Esiste, quindi, una dimensione locale dell’inclusione e
della cittadinanza degli immigrati su cui possiamo concretamente e positivamente
agire.
Quanto noi come Acli incidiamo e
possiamo incidere su questi processi?
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