venerdì 26 luglio 2013

Fassina e i buoni e i cattivi

Premesso che l'evasione fiscale è un reato. Premesso che anche moralmente per me non è un comportamento accettabile perchè per me non è truffare lo Stato ma truffare la comunità, quindi tutti noi. Premesso che va legalmente perseguita. Premesso pure che (come ha scritto qualcuno) un politico deve cercare di costruire un paese migliore. Premesso tutto. Proviamo a fare passi avanti. 

Primo passo: trovo incomprensibile che la sinistra (ammesso che si possa usare ancora questa categoria) nel 2013 non riesca comunque a trovare alcuna identificazione con intere fasce di paese (commercianti, imprenditori, magari piccoli o piccolissimi e magari pure sociali, partite iva...). Niente, il proprio punto di osservazione e identificazione è sempre e solo il lavoratore dipendente (o ex dipendente oggi pensionato). Cioè quello che tendenzialmente non evade perchè non ha (o ha meno) possibilità tecniche per farlo. Perchè ad una onestà tagliata a fette per categorie ci credo un po' poco. Continuo a credere ad una maggioranza onesta trasversale alle categorie. E ad una minoranza meno onesta nascosta ovunque. E, per leggerla in termini più politici, mi pare che il Pd si stupisca di come e perchè non riesca a rappresentare un mondo composto e variegato con cui nemmeno parla ma, aggiungo ora, che nemmeno guarda. Mentre usa logiche e comportamenti che rincorrono e rimpiangono la rappresentanza di qualcosa che potrebbe assomigliare alla classe operaia che però, oltre ad essere cambiata nella forma nel tempo, incomprensibilmente (per il Pd), è ingrata e si fa rappresentare da altri. 

Secondo passo: trovo ancora meno comprensibile (per una cosa che vorrebbe essere progressista...) che non si possa andare a leggere ed analizzare le cause dei fenomeni senza essere immediatamente considerato giustificazionista e colluso. E tutta la storia (che secondo me è pure patrimonio di un pezzo di sinistra) sulla lettura delle devianze, delle piccole delinquenze, dei drop out.... non era mica un dire che furti, spaccio, aggressioni non erano reati. O che erano comportamenti accettabili. O che non andavano perseguiti. Era un provare a leggere la realtà in modo un po' più complesso. Per cui negli atti singoli non ci gioca solo la singola scelta del momento. Ma ci giocano anche tutta una serie di questioni collettive e sociali. E riconoscere che alcune di queste influiscono in modo negativo sui singoli facilitando e incentivando una scelta deviante. E quindi se si vuole combattere il singolo comportamento deviante non si può solo chiedere al singolo di non deviare. E condannarlo moralmente perchè devia. Ma bisogna anche mettere in moto processi per agire sulla società. Avrei detto che erano cose scontate. 

Terzo passo: trovo sempre molto fastidioso non parlare delle cose a partire dal merito ma da altre dinamiche. Dare o no ragione a Fassina in base a se Fassina è più o meno vicino alla "corrente" in cui ci si identifica. A se mi conviene o meno sostenere il governo. A se è Fassina ha detto una cosa che prima ha detto pure Berlusconi.... Proviamo a stare sull'oggetto e dibattiamo di quello. Rende più utile gli scambi. Secondo me. 

Quindi, detto questo....

Se parliamo di evasione penso che serva dire che in Italia un eccesso di pressione fiscale coniugata con una carenza (o mal funzionamento) di servizi è una realtà. E che questo in periodo di crisi pesa di più sui singoli. E che se vogliamo combattere realmente l'evasione dobbiamo iniziare anche ad agire su questo. E serve riconoscere che c'è una parte di paese che non ci dorme la notte per cercare soluzioni su come pagare gli stipendi, come pagare le tasse, come pagare i creditori, come farsi pagare dai debitori. E che lo Stato (inteso in senso lato, anche come Regioni, Comuni... pubblica amministrazione, diciamo ciò che rappresenta la collettività) è rigido nel riscuotere ma flessibile nel pagare. E questa è una ingiustizia.   
Che poi, per esempio, a me sta pure "più simpatica" la Camusso di Fassina. Ma... che c'entra?

Paola Villa
Presidenza nazionale Acli con delega a Innovazione, Progettazione Sociale e Volontariato

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