Il Cardinale Ersilio Tonini è morto ieri all’età di 99 anni. Pubblichiamo alcuni significativi passaggi di un suo intervento al XXI Congresso
Nazionale dei Giovani delle ACLI nel 2002, per ricordarlo come piace a noi.
Le ACLI sono nate in un periodo
in cui non vi erano tutele per i lavoratori e per le persone in generale, e con
una purezza di pensiero e di intenzioni, cioè aiutare coloro che hanno bisogno.
E' necessario però capire il ruolo delle ACLI oggi, e quale futuro si presenta
loro. La questione più delicata è comunque quella che si trascina dall'inizio
dei tempi: possiamo noi vivere insieme? In Africa, ad esempio, ciò non è
possibile: vedi il conflitto etnico in Rwanda. Abbiamo oggi un esempio da
seguire: l'Unione Europea, un'entità che eviterà altre guerre in Europa. Di
fronte a noi abbiamo una sfida: il ripopolamento dell'Europa, dove abbiamo
ormai l'Africa e l'Asia in casa. Dobbiamo difenderci da queste diversità o
integrarle? L'interrogativo è: è più urgente difendere le differenze o creare
l'unità? Credo che le differenze vadano integrate. Quando la Volkswagen doveva
licenziare degli operai in Germania, cominciò con gli operai turchi; ci fu un
ricorso alla Corte Costituzionale che sancì che gli operai turchi erano uguali
a quelli tedeschi. Per l'integrazione abbiamo però tre strade: Aggregazione:
tollerare gli immigrati ma lasciarli al loro destino (la cultura del "si
arrangino"). Rinuncia alla propria identità: che vengano in Europa e che
facciano esattamente ciò che facciamo noi. Integrazione: vengano e accettino la
Costituzione, le leggi nazionali e le norme fondamentali di polizia e sicurezza,
ma fino a che punto è rispetto della cultura altrui accettare qui da noi che si
pratichi l'"infibulazione"? Cosa bisogna fare per vivere insieme?
Bisogna recuperare una verità: prima si è uomini e poi italiani, francesi,
turchi, e così via. E' l'essere umano il comune denominatore del mondo. In
questo, la religione può essere nociva: lo è quando disgrega; ha una funzione
positiva solo quando trasmette un messaggio d'amore. Cosa significa appartenere
alle Acli? Significa che chi è membro di questa associazione
"sfrutta" l'esperienza passata per fare in modo che i comportamenti
di oggi non risultino disastrosi per il domani.
Globalizzazione significa che le
sorti delle nazioni sono legate l'una con l'altra; ed è curioso constatare che
proprio l'economia ci stia costringendo a dire: o ci salviamo tutti o non si
salverà nessuno. Ciò che è pericoloso è che la globalizzazione si possa basare
"sull'interesse proprio". L'importante è che il potere economico non
travolga il potere politico, perché allora sì che prevarrebbe l'interesse
individuale rispetto a quello collettivo.
Il mondo giovanile di oggi ha
bisogno di qualcosa su cui appassionarsi, ed è su questo che le ACLI devono
operare. Le ACLI sono ancora degli organismi liberi su cui la Chiesa deve
potersi appoggiare, perché creatrice di valori su cui entrambi si riconoscono.
Oggi ci si sta muovendo verso
l'eugenismo (cioè il debellamento di tutte le malattie presenti nel genere
umano); anche se qualche pensatore va dicendo che l'essere umano deve
sottostare alla natura, ugualmente ci si deve affidare alla scienza, però
alcuni studiosi dicono che occorre studiare i geni di ogni singolo embrione ed
eventualmente eliminarlo se non corrisponde a determinati standard che
verrebbero arbitrariamente definiti. Ecco che qui devono intervenire le ACLI.
La mia pena di vescovo sta
proprio nel fatto che vi è prima di tutto una divisione tra Nord e Sud: al Sud
vi sono tante miserie infinite ed al Nord una grande opulenza, ma al Sud vi è
un maggior senso di appartenenza, una maggiore esigenza di fede, di
cristianesimo. Se ogni mattina mi stupisco di essere vivo, di pensare, di
vedere il sole, la natura, mi stupisco di Dio e di appartenere a Lui. Perché è dall'intangibilità
dell'essere umano, che deriva il concetto che un uomo vale un mondo intero e
che il mondo intero è messo a sua disposizione. Il più povero uomo del mondo
vale tutte le regine d'Inghilterra. Il pericolo più grande è che ci si sia
assuefatti a qualcosa di non giusto. E' dunque importante affidarsi alla
propria coscienza per essere sempre pronti a reagire alle storture del mondo.
Occorre che ciascuno si prenda cura della propria coscienza, occorre aprirsi
l'anima, occorre che Dio ci apra l'anima.
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